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martedì 6 dicembre 2011

LETTERA APERTA DA IDANCEACCADEMY

iDanceAccademy.com ha ricevuto diverse mail con in allegato una lettera aperta indirizzata all’Avv. Luca Pancalli, come ricevuta la pubblichiamo.


“Alla cortese att.ne dell’Avv. Luca Pancalli,

Presidente della FIDS

(Federazione Italiana Danza Sportiva)

Gent.mo Dott. Pancalli, sono il Responsabile XXXXXXXXXXXXX e le scrivo a nome dell’ASA XXXXXXXXXXXXXXXXXXX .

Innanzitutto, prima di qualsiasi rimostranza, volevamo ringraziarla per il lavoro da lei svolto in questi mesi, quale commissario della FIDS. Infatti, il suo impegno, la sua serietà e integrità, hanno fatto riacquistare fiducia agli atleti in questo sport e lo dimostra il fatto che nei palazzetti di Chieti, Fabriano e Treviglio, lo scorso week-end, durante la gara, il clima era disteso e sereno e l’atmosfera decisamente tranquilla.

Premesso ciò, vorremmo però cercare di spiegarle, senza alcuna presunzione, ma solo per esperienza,visti i numerosi anni vissuti in questo mondo, le differenze tra un Arbitro di Calcio e un giudice di Danza Sportiva.

Nel gioco del calcio, l’Arbitro deve far rispettare regole oggettive e pertanto per dirigere una partita non è strettamente necessario che abbia fatto esperienza sul campo; infatti per poter adempiere onestamente il proprio dovere deve semplicemente limitarsi a conoscere bene il regolamento, seguirlo e, di conseguenza, farlo rispettare.

Per quanto riguarda invece la figura del Giudice di Danza Sportiva, soprattutto per quel che concerne le Danze Standard e Latine, in quanto discipline olimpiche, è assolutamente necessario avere esperienza pratica oltre che teorica.

Per poter giudicare in maniera professionale e competente, oltre al superamento di diversi esami per le varie abilitazioni, è assolutamente indispensabile essere stato un ballerino/a e avere un curriculum agonistico almeno decennale di medio/alto livello, perché le conoscenze tecniche e strutturali della Danza si comprendono anche e soprattutto attraverso il raggiungimento di determinati obiettivi, conseguiti con anni di studio e di sacrifici. Solo in questo modo, a nostro umile parere, si può diventare un Giudice ed essere veramente in grado di valutare con competenza e deontologia.

Riteniamo pertanto che un semplice e breve corso teorico accessibile a tutti non assicuri i requisiti necessari a svolgere la professione di giudice di gara, ma bensì che per esercitare tale compito e per attestare e garantire la qualità degli ufficiali di gara, occorrano invece pratica e teoria unite insieme, e questo indipendentemente dal numero di coppie che un giudice possa avere.

Da noi è ben accolto l’inserimento in FIDS di una figura già presente nell’ordinamento di altri sport denominata in vari modi ( quarto uomo, nel gioco del Calcio e Responsabile campi da gara, nel tennis). Nel nostro caso, nella danza sportiva, gli Osservatori degli Ufficiali di gara, dovrebbero monitorare costantemente l’operato della giuria, osservando gli skating e controllando il comportamento dei giudici, sia in pista che fuori. In modo particolare però dovrebbero tenere assolutamente presente il livello della Categoria che gli Ufficiali di Gara si apprestano a giudicare e verificare che per la scelta della giuria i canoni sopra elencati siano stati rispettati.

Teniamo a informarla dell’insoddisfazione comune e generale provocata dalla poca preparazione degli ufficiali di gara e dall’utilizzo del sistema random , nella Prima Prova di Campionato Italiano tenutasi il week-end scorso. Le vorremmo far comprendere che sembra di essere tornati indietro di oltre vent’anni, quando in pista si vedevano coppie di livello e conoscenze maggiori rispetto al pannello giudicante della categoria stessa.

Siamo in questa Federazione da oltre vent’ anni,

inizialmente come competitori e attualmente come maestri o dirigenti e da sempre l’ abbiamo sostenuta con un lavoro arduo e continuo per lo sviluppo costante della danza sportiva. E’ nostro desiderio continuare a lavorare in questa direzione, ma abbiamo bisogno che la Federazione comprenda le esigenze effettive e concrete degli atleti, senza limitarsi esclusivamente a rispettare e a seguire le regole dettate dal CONI.

A tal proposito, non comprendiamo come la Sig.ra Carla Giuliani, vista la sua lunga esperienza nella Federazione, non riesca a darle consigli utili ed efficienti a tal riguardo. Temiamo purtroppo, vista la competenza della signora, che si tratti solo ed esclusivamente di pura convenienza. Un grande scrittore, Anthony Robbins, sostiene in un suo libro che le basi per raggiungere l’eccellenza in qualsiasi ambito sono Passione, Fede e Strategia. Dai fatti sembrerebbe che l’unica cosa che le interessi realmente sia la strategia che usa però per conseguire obiettivi di gran lunga differenti rispetto a quelli ambiti da chi è effettivamente stato un ballerino e vuole migliorare il Mondo della Danza Sportiva.

Per quanto riguarda invece il Settore Tecnico Federale e i membri del SAF, i quali dovrebbero rappresentarci ed essere da esempio nel rispetto delle regole, notiamo regolarmente che dimostrano davvero poco rispetto e serietà per questo incarico. Vanno infatti contro il monito del WDSF (l’unica Federazione riconosciuta dal CIO) facendo partecipare contemporaneamente a manifestazioni vietate le loro coppie e loro stessi in qualità di Maestri e Ufficiali di Gara. Dato tale comportamento ambiguo, non siamo assolutamente sicuri della serietà del loro lavoro e delle possibili migliorie che affermano di voler apportare alla FIDS; sembrano, piuttosto, dipendenti della WDC.

Secondo noi, a questo punto sarebbe il caso di riflettere sull’importanza dei valori veri e della trasparenza.

La domanda che ci sporge spontanea, in questo marasma, è la seguente: – Chi sta cautelando gli atleti, che sono il combustibile che manda avanti la Federazione Italiana Danza Sportiva?

Rimaniamo a disposizione per maggiori chiarimenti a riguardo e/o consigli.

Con ossequi, il Responsabile”

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