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mercoledì 18 luglio 2012

QUSESTA NOTIZIA MI HA INCURIOSITO...


17/07/2012 15:42 CEST - TENNIS E POLITICA

Coni: assunzioni per 30 milioni?

TENNIS - L'Espresso scrive che la Corte dei Conti sta indagando su 50 presunte assunzioni facili di dirigenti al Coni: il danno erariale sarebbe di 30 milioni di euro. Due deputati del Terzo Polo hanno presentato un'interpellanza urgente al ministro Gnudi. Risponderà stavolta?
Dopo la Fit, anche il Coni finisce sotto indagine. Sull'ultimo numero dell'Espresso è comparso un trafiletto in cui si informa che la Procura del Lazio ha aperto un'indagine per chiarire alcune assunzioni interne al CONI Servizi.Una cinquantina di persone, secondo quanto scrive il settimanale nella sua rubrica "Riservato", sarebbero state assunte dalla CONI Servizi salvo poi ricoprire incarichi presso le varie federazioni sportive, per una spesa che la Corte dei Conti stima in circa 30 milioni di euro.

"Le assunzioni "facili" di Coni Servizi" questo il testo dell'articolo, "partecipata al 100 per cento dal Ministero dell'Economia, finiscono nei mirino della Corte del Conti. La Procura regionale del Lazio ha aperto un'Inchiesta per danno erariale su 50 assunzioni, tutte per ruoli dirigenziali, effettuate lo scorso anno dalla società operativa del Comitato olimpico nazionale Italiano. I magistrati sospettano che la SPA presieduta da Giovanni Petrucci sia stata utilizzata per aggirare le procedure e i tetti massimi delle assunzioni consentite per legge al Coni. Le cinquanta persone in questione sarebbero infatti state arruolate da Coni Servizi salvo essere poi destinate a ricoprire incarichi dirigenziali, tutti retribuiti con lauti compensi, nelle federazioni sportive che dipendono dal Coni. La Corte del conti stima che fino ad oggi per gli stipendi e i rimborsi dei dirigerti oggetto di accertamento siano già stati spesi 30 milioni di euro."
In relazione al Coni e alle politiche di assunzioni, il 3 luglio è stata presentata una interpellanza urgente da due deputati del Popolo della Libertà, Aldo Di Biagio e Benedetto della Vedova, al Ministro Gnudi. L'interpellanza segue le due interrogazioni parlamentari della deputata Giuseppina Castiello (PdL) e dei senatori Felice Belisario e Fabio Giambrone (IdV). Di Biagio e Della Vedova sottolineano che "a fronte di una politica di riduzione del personale previsto dal piano industriale 2007-2009 e dal successivo, anziché utilizzare quello già presente in organico, si sono registrate continue e nuove assunzioni presso gli organi centrali e periferici CONI, nonché presso le federazioni sportive nazionali, con un evidente ulteriore aggravio di spesa" e chiedono "cosa il Governo intenda fare, nell'ambito delle proprie competenze, per assicurare che, rispetto alla situazione illustrata in premessa, non venga effettuata nessuna forzatura normativa".
Il ministro Gnudi non ha ancora risposto alle due precedenti interrogazioni. Adesso cosa farà? Continuerà nella strada del silenzio?
Ecco il testo integrale dell'interpellanza:

ATTO CAMERA
INTERPELLANZA URGENTE 2/01579
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 659 del 03/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI BIAGIO ALDO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 03/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELLA VEDOVA BENEDETTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 03/07/2012
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI, IL TURISMO E LO SPORT
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 03/07/2012
Stato iter: IN CORSO
Atto Camera
Interpellanza urgente 2-01579
presentata da
ALDO DI BIAGIO
martedì 3 luglio 2012, seduta n.659
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport, per sapere - premesso che:
il CONI, ente pubblico vigilato dal Ministero per gli affari regionali, il turismo e lo sport e finanziato annualmente da un contributo dello Stato, dal 2002 si avvale della CONI Servizi Spa per l'espletamento dei suoi compiti, mediante apposito contratto di servizio annuale nel quale vengono identificati gli obiettivi e i risultati da raggiungere, tenuto conto del necessario perseguimento del pubblico interesse nel settore dello sport e nella gestione delle risorse a questo destinate;
la CONI Servizi Spa, partecipata al cento per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze e costituita ai sensi dell'articolo 8 del decreto legge 8 luglio 2002, n. 138, convertito dalla legge 8 agosto 2002, n. 178, è succeduta in tutti i rapporti attivi e passivi già facenti capo al CONI, con l'obiettivo - tra gli altri - di risanare i bilanci di questo;
per il risanamento del bilancio del CONI Ente, la CONI Servizi Spa ha deciso di operare, tra l'altro, tagli al personale (all'origine 2615 dipendenti in servizio tra CONI centrale-territoriale e distaccati presso le federazioni sportive nazionali) che hanno prodotto l'uscita di circa 1.400 dipendenti in primo luogo con forme di mobilità verso altri enti della pubblica amministrazione - n. 757 unità - e con incentivi economici per pensionamenti anticipati - n. 685 unità;
in secondo luogo, il processo di dismissione del personale è proseguito con il meccanismo dell'aspettativa volontaria. Infatti, con la firma del CCNL nel 2008, in base all'articolo 30, è stata introdotta la possibilità per i dipendenti in servizio presso le federazioni sportive nazionali che ne facciano richiesta, di ottenere il trasferimento cosiddetto volontario alle dirette dipendenze delle stesse presso cui operano, sottoscrivendo con queste un contratto a tempo indeterminato;
quest'ultima via è stata percorsa dalla Coni Servizi Spa non solo utilizzando fondi pubblici come forma di incentivo, ma chiedendo agli stessi suoi dipendenti di sottoscrivere una aspettativa volontaria quinquennale rinnovabile per farsi poi assumere dalle federazioni sportive nazionali;
nel contempo, il CONI Servizi e le federazioni sportive nazionali hanno dato avvio ad un complesso sistema di assunzioni che hanno di fatto vanificato tutta la manovra di snellimento effettuata con i prepensionamenti e la mobilità verso altre amministrazioni pubbliche:si è giunti ad un totale di 2.279 unità che erano e restano comunque a carico pubblico a cui vanno sommati i circa 1.400 dipendenti dismessi nella prima fase con la mobilità verso altre pubbliche amministrazioni e pensionamenti pagati totalmente con contributi del CONI Ente;
allo stato attuale l'amministratore delegato della CONI Servizi Spa ha aperto la procedura di mobilità confermando il rifiuto dell'azienda di assorbire i propri dipendenti. Con tale procedura, violando, ad avviso degli interpellanti, i contenuti del contratto, si annullano di fatto gli effetti delle norme ivi contenute, prime fra tutte la revoca dell'aspettativa e la volontarietà dei passaggi;
la CONI Servizi Spa ha sostenuto la necessità di questo passaggio affermando di non poter tenere alle proprie dipendenze personale considerato non funzionale per competenze ed esperienze professionali al CONI Ente, poiché al momento in cui la società è entrata in azione questo era in servizio presso le federazioni sportive nazionali ed era pertanto estraneo ai processi e alle attività «core» del CONI, tralasciando la formazione e l'esperienza confermata dagli identici profili professionali;
la procedura avviata non ha, a giudizio degli interpellanti, alcun fondamento di legge,poiché non esiste alcuna norma tale da imporre ai dipendenti che ancora non sono transitati alle dirette dipendenze delle federazioni sportive nazionali di farlo; anzi l'articolo 35, comma 4, della legge n. 14 del 2009 dispone che la permanenza dei dipendenti CONI Servizi s.p.a. presso, le federazioni sportive nazionali sia finalizzata al loro funzionamento e non prevede alcun obbligo di cambio di datore di lavoro, né incentivi o altre spese a ciò finalizzate;
la considerazione del perimetro di competenza ridotto a quello delle mere attività della società Coni Servizi s.p.a. per l'individuazione dei dipendenti in esubero, secondo gli interpellanti, viola la suddetta disposizione di legge che ha di fatto legittimato il distacco dei dipendenti presso le federazioni per il funzionamento delle stesse, e vìola la volontà del legislatore di confermare l'interesse dello Stato a tale distacco riferito ad un ampio perimetro: Coni-Coni Servizi spa-federazioni sportive nazionali;
il taglio al personale è stato presentato come necessario in ottica di risanamento dei conti del CONI, ma il risparmio che si genera è fittizio: si registrerà infatti un'economia per il CONI Ente sotto il profilo del «costo del personale» nel contratto sottoscritto annualmente con la CONI Servizi s.p.a., ma questo costo sarà sottoscritto a bilancio dal CONI Ente come «contributo alle federazioni», dal momento che il personale CONI Servizi s.p.a. transitato alle dirette dipendenze delle federazioni sportive nazionali verrà pagato con i contributi (statali) erogati dal CONI alle federazioni;
a fronte di una politica di riduzione del personale previsto dal piano industriale 2007-2009 e dal successivo, anziché utilizzare quello già presente in organico, si sono registrate continue e nuove assunzioni presso gli organi centrali e periferici CONI, nonché presso le federazioni sportive nazionali, con un evidente ulteriore aggravio di spesa;
il presidente e l'amministratore delegato della Coni Servizi s.p.a. coincidono con il presidente e al segretario generale dell'Ente CONI generando ad avviso degli interpellanti, una situazione di evidente conflitto di interessi e un corpo unico che rende fittizia la suddivisione artificiosamente creata nel 2002;
la CONI Servizi s.p.a. è sottoposta al controllo della corte dei conti -:
cosa il Governo intenda fare, nell'ambito delle proprie competenze, per assicurare che, rispetto alla situazione illustrata in premessa, non venga effettuata nessuna forzatura normativa, ma venga al contrario tutelato un patrimonio di professionalità e competenza formatosi nel tempo, impedendo l'adozione di qualsiasi provvedimento lesivo dei diritti dei lavoratori e dell'interesse del sistema sportivo italiano in nome di una presunta ottimizzazione delle risorse.

(2-01579) «Di Biagio, Della Vedova».

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