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domenica 15 gennaio 2012

I GENI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DI CARLA GIULIANI.

Riusciranno, sfregando una lampada, a trovare un genio?

Se c'è una cosa che non si discute in quanto di lapalissiana evidenza è l'intervento chiaro, netto e forte del commissario straordinario Luca Pancalli a sconfessare tutta la linea dettata da Carla Giuliani nei primi giorni del commissariamento.
Tutti i nomi che il segretario generale ha suggerito al commissario per comporre il settore tecnico ed il settore arbitrale sono stati ringraziati e rimandati a casa, senza tanti complimenti.

L'evidente presa d'atto da parte del commissario, del caos in cui hanno ficcato la FIDS gli individuati dal duo Pregnolato-Giuliani, aveva cominciato ad essere evidente con la cancellazione del campus della nazionale dove il segretario generale si era esposta in prima persona, rimediando una figuraccia senza alcun rimedio.

Il secondo passaggio forte fu il disconoscimento dell'ANIDAS a cui, nonostante non fosse ancora stata fondata, era arrivato l'invito a partecipare alla riunione avente per oggetto il riconoscimento dalla FIDS.

La fretta e l'innamoramento per i nuovi, puliti e sani, ha creato gattini ciechi.
Al punto che Carla Giuliani, così riferiscono i presidenti regionali presenti a Roma in questo week end, è stata costretta ad ammettere di essersi fidata delle persone sbagliate, che lei non conoscendo la danza sportiva (ed è segretario generale da 12 anni!) non aveva ben chiaro ciò che stava avvenendo.
Cenere in capo che non può che essere vista con sgomento da chi era tirato per la giacchetta per dichiarare il suo supporto ad un candidato che parte male, con una bacchettata sonora.

Il licenziamento in blocco di SAF e STF, a rigore di logica, dovrebbe probabilmente dovrebbe interessare anche il segretario generale, soprattutto se si valutano i risultati ottenuti sino ad ora.
Probabilmente essendo in età da pensione si attendono i pochi mesi che ci separano dalle elezioni (daltronde siamo in possesso di una circolare firmata dal CONI che dice che le federazioni a 65 anni devono lasciare il posto di lavoro ed il segretario generale il limite l'ha superato da quasi due!).

La genialata di alcuni presidenti regionali (il solito Cabiddu e l'agitatissimo Costantino) di volere fare firmare un foglio di supporto alla candidatura di Carla Giuliani poi, può essere considerata come una ciliegina sulla torta per indisporre molti leader territoriali che sono tornati a casa perlomeno perplessi.

Il loro ragionamento è stato semplice:
1) il segretario generale non rappresenta il nuovo in quanto è in FIDS dal 1999 e continua a dire di non conoscere la disciplina;
2) dire "o Carla Giuliani o fuori dal CONI" è un argomento che non sta nè in cielo nè in terra in quanto quando sarà il momento delle elezioni vi saranno candidati che scriveranno direttamente al CONI per lamentare tale tipo di atteggiamento mettendo in imbarazzo i vertici del CONI, qualora tale situazione si propagasse ed arrivasse ai media nazionali;
3) il fatto di essere specializzati in amministrare la FIDS non è assolutamente un dato su cui fare affidamento se i vecchi dirigenti, come fatto circolare da chi è vicino al segretario generale, pare abbiano problemi con controlli da parte del CONI e Corte dei Conti;
4) dopo tante critiche alla vecchia dirigenza, di fatto in questo momento la FIDS sta facendo le stesse identiche cose che venivano fatte prima, visto che le nomine dei giudici vengono fatte dagli uffici, esattamente come quando Roberto Flemack andava negli uffici allo stadio e nominava le giurie (sotto la supervisione del segretario generale).

Più di qualcuno sta cominciando a vedere che premiare chi vuole fare finta di essere arrivato oggi, nuovo bello e pulito, può essere un errore fatale per la FIDS e determinare fughe consistenti verso altri lidi.

Forse i geni che seguono la campagna elettorale di Carla Giuliani dovrebbero cambiare la lampada e sfregare forte!
Oppure provare a fare un ragionamento semplice semplice: tutte le cose belle finiscono.
Dopo dodici anni l'esperienza in FIDS è finita sotto il peso di una bocciatura che - se sotto il profilo giudiziario può essere lasciata in capo all'ex presidente - sotto il profilo dell'indadeguatezza del sistema creato in dieci deve essere per forza condivisa da chi, tra l'altro, è stato lautamente pagato per realizzare qualcosa di cui diceva di essere specializzato, visti i contatti con il CONI.


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